perché…

Non è vero. Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: ”Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in Primavera quel che si era visto in Estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.
(Josè Saramago)

In questo mio piccolo blog di viaggi e non viaggi ecco le immagini ed i ricordi, accompagnati da aforismi e pensieri per dare un senso alle troppe foto scattate distrattamente e poi scordate nei cassetti o, ancor peggio, nelle schede e nelle memorie usb dei nostri smartphone e computer.

Un tempo scattare una foto era un gesto che racchiudeva in se aspettative e speranze perché mai, fino al momento finale dello sviluppo, potevamo essere certi della resa di quel click… ora, con le nuove tecnologie, è talmente facile rubare un attimo che scorre, ma diventa sempre più difficile ricordarlo perché troppe e confuse sono le immagini scattate.

Ecco il perché di questo blog… io non sono un fotografo professionista, direi neanche un vero fotografo, ma come tanti giro con la mia reflex ed un buon smartphone e rincorro gli eventi e le emozioni rubando momenti vissuti, spesso anche solo per dire io c’ero o, nei mie viaggi, sono arrivato fin lì.
Con queste pagine vorrei fare qualche cosa di più, vorrei stimolare i miei ricordi e le emozioni che hanno accompagnato ciascuna foto e condividerle non solo con le persone che amo, ma con quanti mi stanno accompagnando in questo breve percorso di vita, siano essi semplici compagni di viaggio o attori inconsapevoli del nostro destino.

luciano sobrino