cielo
Non mi stanco mai di un cielo azzurro.
(Vincent van Gogh)
Uno scorcio lungo la passeggiata che porta dal centro di Nepi alla cascata dei Cavaterra.
Nepi sorge su uno sperone di tufo nel punto in cui due profonde forre confluiscono nel Fosso del Ponte o Fosso del Castello che, a breve distanza, confluisce nel fiume Treja.
Le acque qui convogliate giocarono da sempre un ruolo fondamentale nella difesa del borgo e in particolare della vicina Rocca dei Borgia.
Infatti le acque, dopo aver alimentato diversi mulini tra cui quello denominato dei Cavaterra e aver percorso l’intero tratto del fossato di difesa della Rocca, si gettano nel vuoto all’altezza della porta sud, dove sorgeva anche un ponte levatoio.
Il salto della cascata detta dei Cavaterra è possibile anche grazie alla particolare resistenza della roccia di Peperino listato dei Sabatini di cui è costituita la scarpata.
Il nome Cavaterra si riferisce ai lavori di sbancamento effettuati da Antonio da Sangallo il Giovane per rendere più efficaci e sicure le mura di fortificazione della città.
(http://www.mytuscia.com/it/la-cascata-dei-cavaterra.html)